Come molti sanno nel sud degli Stati Uniti il barbecue è una religione vera e propria e non ha nulla a che fare con quello che è il barbecue italico, soprattutto per la marinatura e i metodi di cottura.
Come direbbero gli americani, il nostro metodo di cottura è il “grilling” ovvero una cottura veloce in ambo i lati senza marinatura ma condita solo con olio e sale a fine cottura.
Un esempio concreto è la FIORENTINA, essa infatti necessita di una brace molto accesa per far si che sia cotta solo esternamente, mentre per la carne di maiale occorre procedere con una cottura più lenta.
Tutte questi metodi non hanno nulla a che vedere invece con il classico barbecue americano.
La regola fondamentale è: cottura lenta!
Questo accade nel momento in cui si desidera avere un’affumicatura migliore grazie anche alla disposizione della carbonella sulle braci, mescolando il carbone acceso a quello spento.
Molto importante prima di mettere della carne sulla brace è la MARINATURA, viene utilizzato un “rub” che può contenere ad esempio un mix a base di cipolla, aglio, paprika dolce, pepe finocchio selvatico e zucchero grezzo di canna. Essa infatti permette che la carne a fine cottura abbiamo una crosta croccante da favorirne l’appetito sia per gli appassionati che per chi è curioso di conoscere le più antiche tradizioni del sud degli Stati Uniti.
A fine cottura segue l’immancabile salsa barbecue, essa viene utilizzata soprattutto sulle smoked ribs (costine di maiale) pulledpork (spalla di maiale) ed il brisket (petto di manzo texano).
Una caratteristica che forse accomuna entrambi i Paesi è la marinatura preliminare fatta di: olio extravergine d’oliva, vino bianco, sale e spezie preferite, rosmarino, finocchio, erba cipollina e ginepro.
Oltre al classico barbecue da carne, esso è perfetto anche per la cottura di verdure condite con olio extravergine d’oliva prima della cottura.